blefaroplastica
La blefaroplastica è un intervento che permette di correggere l’eccesso di cute e di adipe in corrispondenza delle palpebre superiori ed inferiori. Le classiche “occhiaie” o le “borse” sono l’espressione infatti di un’ernia di grasso che si protrude dallo spazio orbitario. Tale ernia di grasso può essere accompagnata o meno da un eccesso di pelle. Nelle persone giovani prevale l’eccedenza di grasso, negli anziani quella di pelle.
L’intervento, che viene praticato in anestesia locale, consiste in una incisione praticata a 2 mm. dal bordo delle ciglia per quanto riguarda la palpebra inferiore (la cicatrice che ne risulterà sarà assolutamente invisibile); viene estratto l’adipe responsabile della formazione della “borsa”. Viene quindi asportata la pelle in eccesso, sempre senza esagerare per non incorrere nelle complicanze che vedremo in seguito.
Analogo procedimento si adotta per le palpebre superiori, in cui viene asportata una sorta di losanga di cute per evitare quel fastidioso ripiegamento della pelle su se stessa, che procura ai pazienti un senso di peso, talvolta anche una limitazione visiva, oltre a conferire uno sguardo più triste e più vecchio della realtà.
Dopo circa mezzora dalla fine dell’intervento, il paziente potrà tornare a casa. I punti di sutura vengono rimossi già dopo tre-quattro giorni. Nei giorni seguenti il paziente indosserà un paio di occhiali semiscuri, oltre a portare per i primi tre-quattro giorni dei piccoli cerotti trasparenti sulle incisioni. Altri consigli possono essere l’utilizzo per le prime due notti di due cuscini in modo da evitare un eccessivo afflusso di sangue al capo e l’instillazione in sede congiuntivale di alcune gocce di collirio decongestionante.
Il paziente deve essere istruito a non cercare di valutare il risultato dopo i primi giorni dall’intervento, in quanto prima che i risultati si consolidino definitivamente devono passare alcune settimane. I risultati sono generalmente eccellenti. Lo sguardo apparirà più brillante, l’espressività ringiovanita, anche se le rughette a lato degli occhi, le “zampe di gallina”, segni di dinamica espressiva, non scompariranno, a meno che non si ricorra ad un minilifting oppure all’infiltrazione con il nuovo botox.
LE COMPLICAZIONI:
Trattandosi di un intervento estremamente delicato e preciso, in cui l’asportazione di un solo millimetro di troppo di pelle può causare gravissimi problemi al paziente, è necessario che sia eseguito da chirurghi di provata esperienza, anche perché le palpebre, a differenza di altre parti del corpo, non perdonano il minimo errore.
Possiamo distinguere tra sequele e complicanze. Nel primo gruppo rientrano quei fenomeni che, per quanto indesiderabili, si possono considerare come un evento normale del post-intervento, mentre nel secondo gruppo rientrano le complicanze vere e proprie, cioè fatti patologici imprevedibili e, fortunatamente, infrequenti. Tra le sequele annoveriamo le ecchimosi a farfalla, evidenti soprattutto nelle persone anziane con pelle particolarmente lassa, sottile, e con problemi di fragilità vasale. La durata di tali sequele è quindi variabile da un periodo di sette a quindici/venti giorni.
Per accelerare la scomparsa dell’edema è particolarmente utile la metodica del linfodrenaggio praticata da una brava estetista. Tra le complicanze la più frequente è lo stiramento della palpebra inferiore verso il basso (definita “ectropion”), dovuta per lo più ad errori dei chirurghi che, a volte, eccedono nell’asportare la pelle palpebrale. Un'altra complicanza è quella del “round-eye”, o occhio tondo; questa perché il chirurgo toglie talvolta troppa pelle nel compartimento laterale della palpebra inferiore. Infine, la troppo scarsa asportazione del grasso e/o della pelle, dà luogo ad uno scarso miglioramento, ad risultato poco soddisfacente; bisognerà quindi ripetere l’intervento benché, comunque, non prima di sei mesi.
CURE DELL’ESTETISTA PRIMA E DOPO LA CURA:
Le cure preoperatorie consistono in linfodrenaggio con preparati ad azione drenante, per rendere il tessuto il più “asciutto” possibile e per evidenziare al massimo il difetto.
Le cure post-operatorie iniziano tre o quattro giorni dopo la rimozione dei punti con ravvicinati linfodrenaggi, sempre con preparati ad azione drenante. Non occorre praticare massaggi sulle cicatrici poiché diventano spontaneamente pressoché invisibili.
LE DOMANDE PIU’ FREQUENTI -
Quanto durano i lividi?
Da otto a venti giorni, a seconda del paziente, della sua età, della sua pelle e della tecnica usata.
Quando è possibile iniziare a truccarsi?
Un paio di giorni dalla rimozione dei punti.
Quando ci si potrà esporre al sole?
Dopo circa venti giorni, ma comunque con gli occhiali da sole.
E’ un intervento doloroso?
No, l’unico fastidio è dato dall’infiltrazione dell’anestetico locale; dopo l’intervento possono essere presenti solamente dei leggeri bruciori per le prime 48 ore.
Quando conviene sottoporsi all’intervento?
Il fenomeno dell’invecchiamento delle palpebre si manifesta, in genere, dopo i 35 anni, ma può verificarsi, per motivi costituzionali, già intorno ai 20 anni. Quindi non si può dire che esista un’età precisa per sottoporsi a questo intervento; esso è indicato in relazione al fastidio psicologico ed estetico che comporta al paziente.