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lipostruttura

            La lipostruttura è una tecnica relativamente recente ed efficace che utilizza il grasso autologo opportunamente processato in una centrifuga detta apparecchio di Coleman. 

            Gli impieghi clinici di questa tecnica sono molteplici e spaziano dalla chirurgia plastica ricostruttiva alla chirurgia estetica. 

             Il grasso opportunamente trattato costituisce un filler autologo assolutamente inerte e sicuro. In chirurgia plastica spesso ci si deve confrontare con malattie congenite od acquisite caratterizzate dall’agenesia, aplasia od ipotrofia dei tessuti molli nei vari distretti del corpo.

Questi difetti risultano essere molto invalidanti se localizzati a livello del volto o di distretti corporei visibili, come accade in patologie quali il Morbo di Romberg o in esiti di interventi quali la parotidectomia.

 

 

In chirurgia estetica il grasso processato può sostituire egregiamente i filler semisintetici quali acido jaluronico etc. A fronte di un costo maggiore in termini di tempo chirurgico, infatti il tempo del prelievo del grasso e relativamente lungo, il vantaggio evidente ed indiscutibile è che si impiega tessuto autologo naturalmente tollerato dall’ organismo non soggetto a reazioni di rigetto. Questa tecnica elaborata da Coleman, consiste in un primo tempo operatorio nel quale si preleva, mediante una cannula sottile ed in maniera atraumatica, con speciali siringhe, il grasso a livello della regione periombelicale passando attraverso mini-incisioni praticate nel contesto dell’ombelico stesso in modo da lasciare piccole cicatrici invisibili. In seguito tale grasso viene processato nella Centrifuga di Coleman. Quindi mediante mini-siringhe e microcannule si inietta il grasso centrifugato negli strati sub-dermici dell’area da trattare. Si preferisce iniettare in eccesso il grasso poiché bisogna tener conto del naturale riassorbimento del grasso valutabile dal 10 al 25% del volume iniziale. I fori di ingresso delle cannule vengono quindi chiusi con colle speciali.

L’intervento viene eseguito in sala operatoria in un’unica seduta osservando rigide norme asettiche in anestesia locale o generale. L’intervento viene eseguito in anestesia locale nel caso in cui la zona da trattare sia relativamente piccola quale le labbra ed il solco nasogenieno;essa viene utilizzata in pazienti adulti o adolescenti, preferibilmente al di sopra dei 15 anni e collaboranti. L’anestesia locale consiste nell’infiltrazione del campo operatorio con anestetico locale al fine di eliminare la sensibilità dolorosa. L’anestesia generale in genere è utilizzata per deficit importanti ed estesi oppure in pazienti ansiosi od al di sotto dei 15 anni. 

Gli anestetici in sala operatoria verranno somministrati per via endovenosa dall’anestesista. L’anestesia generale può essere eseguita esclusivamente da un anestesista od in regime di ricovero. 

L’operazione dura approssimativamente da 30’ a 1 ora e non è dolorosa. Viene applicata una medicazione a piatto con cerotti sterili da mantenere 48 ore. 

COSA ASPETTARSI DOPO L’INTERVENTO 

Sensazione di fastidio. Più che dolore il paziente avvertirà una sensazione di fastidio nel periodo post-operatorio ma questa e veramente minima e comunque di breve durata e può essere ridotta o eliminata con i normali analgesici. 

La medicazione verrà rimossa dal medico dopo 48 ore. E’ consigliabile mantenere sulla regione trattata una borsa del ghiaccio per ridurre il modesto gonfiore che spesso segue a tale procedura, e che talvolta può essere accompagnato da ecchimosi modeste. 

            Il paziente dovrà assumere farmaci anti-edemigeni ed anti-infiammatori nonché un antibiotico a largo spettro nei cinque giorni successivi all’intervento.

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